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STORIA DEL "CINEMA MARUCCHI"

 

Il locale, successivamente utilizzato come cinematografo di proprietà esclusiva della famiglia Pagetti e Marucchi, sorge nel 1948 su un lotto di terreno appartenuto ai Marchesi De Medici di Firenze ed era utilizzato all'epoca come ghiacciaia. I mattoni di cui essa era composta sono stati ripuliti e riutilizzati per la costruzione delle mura portanti dell'attuale Agriturismo con lo specifico intento di esibire nuovamente una parte di quell'antica costruzione che sarebbe altrimenti andata persa all'unisono col suo memoriale. 

​Il "Cinema Marucchi" diventa ben presto fulcro per le attività ricreative di Valle Lomellina e dei paesi limitrofi, benché si trovi nel mezzo di un periodo storico tutt'altro che favorevole al divertimento: la guerra e tutto ciò che ne conseguì, infatti, limitò per lungo tempo il modo di vivere, circolare e divertirsi. 

Non è difficile, pertanto, immaginare la voglia di ricominciare nell'immediato dopoguerra, soprattutto nei paesi di campagna dove la gente si alternava tra i drammi della ricostruzione e l'entusiasmo di guardare avanti, esorcizzando il passato con la voglia di ballare e andare al cinema, gli unici divertimenti di allora.

Negli anni '50 il "Cinema Marucchi" è nel pieno del suo vigore artistico e, considerandosi un vero e proprio "cinema-teatro", poiché dotato di palcoscenico e quinte, inizia a dare ampio spazio anche ad orchestre e avanspettacolo. L'originaria struttura del "Cinema Marucchi" è composta da palco, platea e gradinate, mentre la zona retrostante il palco da camerini e da quinte, permettendo così agli artisti di indossare gli abiti di scena o prepararsi prima dell'apparizione in pubblico. 

Grazie alla sua versatilità il "Cinema Marucchi" si adatta alle esigenze del suo paese in quanto è alla portata di tutti: esso alterna, difatti, proiezioni cinematografiche ed artisti teatrali ad orchestre e cantanti, concentrando gli spettacoli nei periodi caldi dell'anno, come la primavera e l'estate, favorito in questo da migliori condizioni climatiche e dall'afflusso in paese di manovalanza delle campagne (le mondine e le famiglie dei braccianti). 

Attivo fino alla fine degli anni '70, il "Cinema Marucchi" chiude definitivamente a causa della ormai presente crisi dovuta all'avvento sempre più crescente della televisione e ad un indirizzo dello spettacolo sempre più privato. 

Rimane, tuttavia, un simbolo nella memoria collettiva del paese: il "Cinema Marucchi" porta ancora con sé i ricordi di generazioni, con i suoi spettacoli e i suoi artisti da ricordare del calibro di Mina, Celentano e Fred Buscaglione e, benché i ricordi siano svaniti o ignoti alla memoria dei più giovani, ha permesso ai giovani di una volta di fare sogni dorati, come dorata era stata la loro povera gioventù. 

La famiglia Marucchi ripropone oggi il suo cinema nella duplice funzione di Agriturismo e rassegna cinematografica dell’epoca con esposizione permanente delle strumentazioni cinematografiche impiegate in quei tempi (macchina di proiezione, microfoni e impianti di amplificazione, bobine cinematografiche, pellicole e attrezzatura di riavvolgimento, poltroncine in velluto rosso a ribalta e locandine pubblicitarie dei film della storia del cinema italiano ed internazionale) che ne costituiscono l'arredo, i complementi d'arredo nonché un piccolo Museo del Cinema, permettendo così alle moderne generazioni di fare un tuffo nel passato dell'epoca dei cinema. 

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